La corsa del debito pubblico continua e continuerà ancora.Se si esamina la "storia" del debito pubblico italiano è facile accorgersi che i "problemi" sono iniziati nel 1981 con il "divorzio" fra Banca d'Italia e Ministero del Tesoro. I protagonisti furono due: Ciampi Governatore della Banca d'Italia e Andreatta Ministro del Tesoro. Da quell'anno il dedito pubblico esplose così come esplose la spesa per il pagamento degli interessi. Ora ai continui record negativi si aggiungono i limiti imposti dal Fiscal compact, dal prossimo ERF e dal pareggio di bilancio inserito in Costituzione. A questo punto mi pare sia evidentissima la necessità di migliorare il rapporto debito/PIL e la sola parte del rapporto che può essere variata è proprio quella relativa al PIL. Per far crescere un'economia la sola manovra possibile è quella di aumentare i consumi, gli investimenti e le esportazioni. Occorre cioè avere le due sovranità indispensabili: monetaria ed economica. La prima è stata persa con l'euro , la seconda con il Fiscal compact. Avremo altri record di incremento del debito pubblico e riduzione del PIL, l'esatto contrario di cui abbiamo bisogno?. Certamente si.
Altro record negativo.
La corsa del debito pubblico continua e continuerà ancora.Se si esamina la "storia" del debito pubblico italiano è facile accorgersi che i "problemi" sono iniziati nel 1981 con il "divorzio" fra Banca d'Italia e Ministero del Tesoro. I protagonisti furono due: Ciampi Governatore della Banca d'Italia e Andreatta Ministro del Tesoro. Da quell'anno il dedito pubblico esplose così come esplose la spesa per il pagamento degli interessi. Ora ai continui record negativi si aggiungono i limiti imposti dal Fiscal compact, dal prossimo ERF e dal pareggio di bilancio inserito in Costituzione. A questo punto mi pare sia evidentissima la necessità di migliorare il rapporto debito/PIL e la sola parte del rapporto che può essere variata è proprio quella relativa al PIL. Per far crescere un'economia la sola manovra possibile è quella di aumentare i consumi, gli investimenti e le esportazioni. Occorre cioè avere le due sovranità indispensabili: monetaria ed economica. La prima è stata persa con l'euro , la seconda con il Fiscal compact. Avremo altri record di incremento del debito pubblico e riduzione del PIL, l'esatto contrario di cui abbiamo bisogno?. Certamente si. Oltre a quanto esposto nell'articolo de Il Sole 24 Ore, non si deve dimenticare che esiste anche il problema delle riserve auree dell'ex Banca d'Italia, quando ancora era banca pubblica.
Con la nuova Bankitalia (la grafia ha la sua importanza) banca privata occorre ben definire a chi appartengono le riserve auree. Prima, con l'esistenza della Banca d'Italia non si poneva il problema perché sia le riserve statutarie (devolute alle banche private socie di Bankitalia) sia le riserve auree erano di proprietà dal popolo italiano perché appartenenti alla Banca d'Italia banca pubblica. Ora la cosa non è del tutto chiara. Sarebbe il caso di chiarire la questione prima che si avanzino diritti, a mio avviso inesistenti, sulle riserve auree del popolo italiano. Credo sia urgente definire la questione perché nel caso dell'uscita dall'euro dell'Italia o di qualche altro Paese dell'UEM, le riserve auree potrebbero avere un'importanza economico-monetaria strategica determinante. Esserne privi significherebbe non avere nessuna estrema possibilità di manovra. |